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FESTIVAL RIFLESSI DEL GARDA

Il Cigno del Garda

L’immagine del Festival Riflessi del Garda è rappresentata dal suo pittogramma fortemente identitario, il Cigno del Garda, vista anche la bellezza e l’eleganza che possiede l’uccello che domina il territorio lacustre e che racchiude e restituisce con immediatezza e semplicità l’anima della manifestazione.

Il logo è contraddistinto dal colore smeraldo che rimanda alle sfumature delle dolci acque del Lago di Garda, una tonalità che evoca crescita e giovinezza, ispira serenità nell’animo, armonia e rinascita spirituale.

Simbolo tra i più antichi della storia dell’umanità, il cigno, dal latino “Cygnus”, rappresenta la perfezione, la purezza, la generosità, la nobiltà e la saggezza. I greci consideravano il cigno l’uccello di Apollo, patrono dei poeti e musicisti, spesso associato alla luce, al sole ed alle arti, poiché si riteneva che, prima di morire, intonasse un canto di bellezza ultraterrena.

Legato al mondo mistico e femminile il cigno esprime un amore tenero, un aspetto soprannaturale della divinità, l’unione ideale ricercata dagli esseri celesti, ma anche l’inspirazione e l’espirazione, il respiro e lo spirito.

Nei poeti decadenti e simbolisti come Gabriele D’Annunzio l’animale assume un po’ tutte queste simbologie e viene spesso inserito in un contesto favolistico, insieme ad altre figure che compongono il repertorio della poesia liberty d’inizio Novecento.

Un simbolo per ricordarci filosoficamente oggi e sempre: Nella vita, la bellezza svanisce.

Nell’arte no.